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30 luglio 2006

Sono così




Odio questi stupidi silenzi,
dove le indefinite forme
dei pensieri,
ripetono senza tregua,
che non esisto
se non mi pensi.
Gli occhi chiusi
sperano di non sognare
questa vita
dove mi hai dimenticato.
E sputi sassi
che colpiscono il mio cuore di cristallo,
senza fare rumore.

29 luglio 2006

PRESTAMI I TUOI OCCHI

Prestami i tuoi occhi.
Cosa vedono i tuoi occhi?
Mi hai lasciato qui,
nel buio e nei colori,
senza contorni.

Prestami i tuoi occhi!
Cosa sono questi rumori?
Sono grida di piacere, gemiti di dolore,
ansimi affannosi di orgasmi,
rantoli di morte,
scricchiolii di ossa rotte.
Cercavo con te le risposte.
Hai perduto la mia mano.

Prestami i tuoi occhi!
Che cos’è questo odore?
Sono finito in una latrina,
dove ha vomitato il mondo,
dove non riesco a respirare.
Perché mi hai portato qui?

Prestami i tuoi occhi!
Che cosa ho bevuto?
E’ così amaro il veleno?
Nessun premio prima di morire?
L’ultima sigaretta, l’ultima cena,
l’ultimo bacio, l’ultimo respiro,
l’ultimo sguardo,
l’ultimo amore.

Prestami i tuoi occhi, dai!
Che cosa toccano le mie mani?
Il denso e morbido calore del sangue,
i grezzi e lisci segni delle cicatrici,
le dolci curve del seno,
l’umida eccitazione della lingua.

Sei ancora qui?

Prestami i tuoi occhi.
Ho bisogno di piangere
Voglio piangere legato ad un albero,
voglio piangere perché non sei più capace di farlo,
voglio piangere per non dare risposte,
voglio piangere per uccidere il dolore,
voglio piangere per non dover ridere del dolore,
voglio piangere dal ridere,
voglio piangere perché ho il posto
dove posare il mio sguardo,
voglio piangere perché sei qui con me.

Prestami i tuoi occhi,
proverò a guardare il mare
La sua voce chiama.
E’ là che chiama,
che vuole il mio corpo,
che cerca i miei pensieri.

E nuovi amori,
nuove facce,
nuovi corpi,
nuove attese,
nuove paure,
nuovi addii,
nuove vecchie cose,
nuove cose già fatte,
nuove cose già viste,
nuove parole già dette.


Prestami i tuoi occhi.
Forse tu vedrai lei,
forse lei ti sorriderà,
forse lei ti parlerà di me.

Prestami la tua voce.
Le parlerò di un amore lontano,
le dirò di come sono morto.

Prestami la tua mano.
Accarezzerò il mio viso
come non fa’ più nessuno.

Prestami il tuo respiro.
Sentirò l’aria dentro me scuotere la vita.

Prestami un giorno.
Ancora un giorno.
Lo guarderò con i tuoi occhi.

Portami dentro te.
Mi farò leggero come bacio.
Poi chiuderò gli occhi.

28 luglio 2006

VOGLIO AMARE IL SILENZIO




Siete là fuori
e ascolto il vostro dire
che non lascia orme.
Voglio amare il silenzio
che nulla chiede,
se non un bacio
sulla bocca
Amo quel silenzio
senza strade
dove perdere l'orgoglio
e pezzi di me
Ho raccolto i vostri visi
in album pieni di rumori.
Voglio entrare in quel silenzio
per non cantare
il mio nome.
Accarezzami una volta ancora,
prima di uscire con l'ombrello,
prima che piovano ancora,
monotone,
le tue bugie.

27 luglio 2006

Oligarchie sonore

Ti aspetto nell'ombra,
mia adorata,
con le tue labbra al gusto di fragola,
le parole lette dal dentista,
mentre aspetti per rifarti il sorriso.
Ti aspetto all'ombra dell'odio.
Qui nascondo un fiore
dai taglienti petali.
Prestami il tuo corpo
per spezzare l'acciaio.
Ma rivoglio i miei soldi
se hai venduto il mio amore.
Sorge livida l'alba
e il mio sogno si sveglia,
Tu sussurra il mio nome,
con solenne lentezza
e ti lascerò il tempo
per fumare un desiderio.

LA GIOSTRA PER TE

Ho comprato il biglietto per la giostra colorata
Sei salita con me sul cavallo più bello
Con la musica e te il mio mondo girava

Ho inventato per te una nuova parola
Hai sorriso cantando e hai buttato via il mondo
E la giostra girava ma tu già eri scesa


Quanti giri ho mai fatto e tu ferma a guardare
Quante volte hai sorriso prima di scomparire
E la giostra si ferma ora che sono il gioco.

26 luglio 2006

Impollinazione

Mia dea
Sul pulvinare distesa
Icastico disegno d'amore
Senza remore l'orbace solleva
Redolente e invitante luco
Che sommuovere fai
Il reboante e pretto servo
E obliar la via è sublime.

25 luglio 2006

Ossessione testuale (nuovi giochi)



Scivola affilata lingua ( Stille agrodolci in me)
Liquidi lamenti emetti (Morbido cibreo velloso)
Guida il tuo istinto cieco ( Ludica albagìa di Priapo)
Toglimi la pelle adesso ( Toglimi la pelle adesso)
Spalma la vita addosso (Lasciami la vita dentro)

Cosi mi tieni in te


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24 luglio 2006

IN MOVIMENTO

Levigabile afrore
Che l'impulso mi accozza
Mia flessuosa festuca
Tuo licantropo occhiuto
Atteggiamo le membra
In corrotti trastulli
Tu perpetui il mio tempo
In silente agamia
Sono attento alle note
Ululando alla luna
Malleabile frutto
Che tua belva mi ha reso

23 luglio 2006

Polvere (e pace)

E con trepidante flemma
il tuo corpo di cristallo
ha raggiunto nostra madre
Hai scagliato solo urla
arco acuto per morire
non raccolgo i tuoi frammenti
Tramontavi troppo in fretta
diventavi sempre uguale
ripetevi troppe cose
Profumata dalla terra
così amabile e silente
avrai l'erba dentro agli occhi

22 luglio 2006

Immobile


Chiudere gli occhi
L'uscio sbatte
Lascia fuori la nostra vita
Diventiamo diversi.
Altri sentieri,
In salita,
Prima che ritornino strade.
E lascio i miei occhi
In altri luoghi,
Per cercare di amare
Ancora il passato,
Con la morte
Che non si lascia abbracciare.
Il vuoto trova le mie mani.
Accolgo la rassegnazione,
Come figlia di un lento dolore,
Come termine di queste viaggio,
Per partire ancora,
Lontano da te
Che rimani qui,
Immobile

19 luglio 2006

Gusto amaro

Cerco ancora
Ancora deluso
Ancora sbagliando
Non aspetti la mia voce
Rumore
La tua voce suona
Perfetta come la luce
Tagliente come un addio
Non rincorri la pietà
Come posso sperare ?
Vado via e ti lascio il mio nome
Assaggiando il sale degli occhi
Non conosco il tuo gioco
Non scommettere un’altra volta
Se sorrido è per non morire
Se sorrido è per i miei giorni
Accendi gli occhi su di me
Ora che ritrovo un ricordo
A spiare dalla serratura
La vita che si spoglia

18 luglio 2006

Quanto costa una lacrima?

Le parole che si spezzano,
sale il tono,
non ti sento più;
pause lunghe, sospiri , singhiozzi.
Dopo le parole, singhiozzi e silenzi.
Lacrime che sento, lacrime che non vedo.
Sbaglio ancora. Non voglio più lacrime,
non sono mai giuste,
non regalano mai nulla a nessuno.
Quanti sorrisi devo regalare per una lacrima?
Mille?
Un milione?
Ci riuscirò mai?
Distruggo tutto,
è sempre così.
Cerco di fare tutto per bene,
cerco di vivere in un deserto.
Un deserto che sia tutto mio,
fatto su misura per me.
Stammi lontano, faccio solo male.
Ti faccio solo male.

Logica



Logica,
didascalica,
assuefatta alla prostituta memoria
che disegnava lacrime sui volti
con miele ,
bandiere
e menzogne al neon.
Angoli di pietra
affilati dalla lingua
che la decima musa avrebbe amato
Morbida, la tua pelle maculata,
che senza lasciare la mia mano,
d’aspetto muta.
Ripeti ancora per me un nome
che nella carne fermenta,
sulla pelle matura.
Ascolta ancora con me
la goccia che ferisce l’acciaio
Nel tempo,
nel tempo.