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31 ottobre 2006

Dentro ai tuoi occhi.

Mi ritrovo in questo mercato, con monete fuori corso a cercar di comprare qualche immagine morta. Tra le mie collezioni di farfalle non ne ricordo una in volo: tutte in bella mostra con uno spillo che le trafigge, le lascia ferme in un bacheca di vetro. Morte e inutili nella loro bellezza. Stazioni dove partire dopo notti di veglia, sorrisi da buttare giù dal finestrino. Chissà in quale pensiero ancora piango dentro i tuoi occhi.

25 ottobre 2006

Davanti a te.


Mi rovescio qui,
appoggiato al muro,
su questo lurido marciapiede
e aspetto il rumore
dei tuo morbidi passi
che calpestano ancora il mio
grido d'amore.
Morire non costa nulla.

19 ottobre 2006

Tanti auguri

Oggi la vita era cosi leggera nelle mie tasche,
che avrebbe potuto volare via
senza ch’io me ne accorgessi.
Non ho posato che un piccolo pensiero
sopra il dolore,
e non ho lasciato nessun
sorriso in portineria per te:
ho chiuso gli occhi sognando
di essere un albero
che aveva come unico amico
un piccolo cane bastardo,
che ogni giorno,
passando, di lì,
alzava la zampa
e mi scaldava le radici.
Della sua inconsapevole presenza
lasciava qualcosa di se.
C'è chi non ha saputo
nemmeno lasciare
l'odio dentro me.

17 ottobre 2006

Nelle notti.


Hai visto il cielo con me,
senza fermare i i colori sulla tua pelle
che eccitata riempiva il tempo.
Corre ancora la mano
dentro attimi di gioia
Urlami ancora quel momento
dove il tempo era inutile,
dove esistevano solo
la strada e il desiderio.
Non voglio dormire senza
poterti sognare.

13 ottobre 2006

Regalami un giorno.


Cosa hai lasciato
sull'ultimo pensiero
del giorno?
Quel piccolo dolore che ignoriamo
senza riuscire a dargli un nome.
Sei la via di fuga
della mia tristezza.
Hai tutto di me,
anche i pensieri della domenica
che ho raccolto per strada
per credere che siano l'ultima gioia.
E tu non parlare con la morte;
io non avrò la tua folle rinuncia.

12 ottobre 2006

Piccola danza


Piccola danza
e una voce maiuscola
canta voci a venire.
Belle mani,
dentro corpi inventati,
frugano la fantasia,
strappano dal muro
le parole che ho atteso.

Piccola danza,
intorno al tuo morbido respiro
che ha saputo aspettare.
Hai suonato la notte
sulla settima nota
e il conto è tornato.
Ed ora entri piano col tuo desiderio
dentro il mio.
Forse non è mai tardi.

10 ottobre 2006

L'eroe distratto

(Particolare di "Dioniso" di Marco Cossu)




Sono un eroe distratto,
che non conosce le virtù,
che perde i pezzi nell'atrio del portone,
le chiavi di casa delle amanti,
e le certezze e i dolori.
Ma tu,
ama il mio tacere e sorridi
se inciampo dentro il tuo cuore
Ho perduto battaglie
perchè non sapevo di guerre.
E mi troverai sul ponte di chiodi
che ho comprato per andare via da te,
pronto a passare sulla sponda
di un nuovo amore.
Ma non so vivere
senza la disperazione
e illuminato dalla luna.
Vieni qui,
un passo nella nebbia,
dove si annusa la libertà,
vieni, ho parole anche per te,
e ricordi taglienti,
per scolpire il mio nome
sulle tue ossa.
L'eroe migliore sa come morire
ma ho scordato il perchè.

08 ottobre 2006

Siamo dentro le parole



Ogni piccola lacrima
che raccogliamo nella nostra vita,
ogni piccolo sorriso che incrociamo
e che siamo pronti a dimenticare tra la noia,
ogni giorno di nebbia della nostra vita
che non ci fa vedere dove siamo finiti,
ogni addio che ci lascerà soli dentro i nostri labirinti di perchè,
ogni grande amore che farà esplodere le vene dalla gioia,
tutto questo e tutto ciò che lascia sulla pelle della nostra esistenza
una cicatrice o una carezza
farà delle nostre parole un ricordo,
un racconto nuovo.
E allora leggere dentro le parole di chi ha incrociato i nostri sguardi,
sarà la ricerca di un pezzo di noi,
sarà cercare il dono involontario del nostro esistere.
Forse non siamo mai pronti a vivere
e siamo solo alla ricerca di una domanda da farci nei momenti bui,
per poter piangere e dare un alibi alle lacrime;
la vita fa quel che può
e riusciamo più facilmente ad odiare senza rimorsi
di quanto riusciamo ad amare,
sempre pronti a rinunciare ad una felicità
perchè non si vuole pagare il conto.
E allora via al valzer dell'odio,
della menzogna,
dell'immutabile ipocrisia del piccolo dolore di oggi,
tra scatoloni immensi che si riempiono di ricordi che marciscono nel cuore,
maleodoranti scuse e silenziose rinunce.
Capiterà poi di guardarsi le mani e scoprirle vuote,
e che la mano che cerca la nostra non è quella che volevamo.
Peccato che la vita non abbia una serratura
dalla quale la si possa guardare di nascosto:
forse si riuscirebbe a riderne ogni tanto
e a non prenderla troppo sul serio, se le si vedesse il culo.
Chissà quale sarebbe stato il profumo della nostra felicità.
Un profumo ipnotico,
indimenticabile,
senza futuro per chi non lo vuole.
Non sempre quelli ai quali parliamo ascoltano;
forse sono stanchi,
hanno sonno
o hanno una scusa da regalarci per l'occasione.
Ho imparato a sorridere per non regalare nuove maschere al dolore.
Farò un conto unico alla fine, pagherò tutto insieme.
Speriamo ci sia lo sconto.

Danza nella notte.


Due risate
per chiudere il capitolo.
Due parole con chi crede
al sabato del villaggio
e si beve un'altra notte.
Fuori tempo ,
col fiato corto
a rincorrere applausi
in platee vuote
che nemmeno la fantasia
riempie più,
ed una voce, in fondo alla classe,
continua ancora a dire
"Assente" ,
ma guardo la porta.
La luce è spenta.
Forse ho gli occhi chiusi.
Ma sono tutte bugie.

07 ottobre 2006

Ferite aperte


Non trovo varchi tra le mie ossa,
solo pezzi di lingua
che assaggiano
la mia vanità.

05 ottobre 2006

Cercami ancora


Ho paura di questa alcova chiusa
che mi chiede di impazzire
e dove invento la gioia
per sopravvivere a te.
Rubare alle morbide lame
il tuo silente abbandono
è ciò che resta nelle mie tasche,
insieme ai soldi per il caffè
E mi cadono addosso le tue poesie,
dove non trovo più il mio nome;
solo frasi che si rincorrono
e nascondono i miei desideri.
Cercami ancora,
come fossi l'ultimo respiro.
Non avrò un'altra bambola di cera
che si scioglierà tra le mani.
Cresce l'erba dall'asfalto
senza chiedersi il perchè.
Così ,ancora,
ti chiamerò
"amore".

04 ottobre 2006

TITOLI DI CODA

Cicatrici di un giorno qualunque
cancellate dalla vernice,
due giorni ancora
per far svanire l'odore di parole
presto in disuso.
Navi in secca,
fotografie senza cornici,
chiavi appese,
ventilatori che girano,
ancora una volta silenzio.
Tutto è così meravigliosamente tagliente
da sembrare un sorriso.

02 ottobre 2006

LA MIA NOTTE NEL CUORE




Dove si dissimula la giustezza del pensiero,
lì è la mia agognata meta.
Non vedo in me luce
che occhio d’uomo possa vedere
e mi lascio guidare da sentimenti oscuri
che portano la mano
a lasciar tracce del mio pensiero.
E repentino,
muto d'avviso del gesto compiuto,
che il tacere è tardivo,
indugiando sulla carta,
lasciando tratto e memoria.
Il seminare consegue raccolta,
ma qual contadino son io
che nessun frutto carpisce?
Il mio verbo schiaffeggia la cosa comune
e il quotidiano sentire,
ma non alberga in me nascosto genio,
né straordinarietà alcuna,
se non quella di saper sorridere ancora,
dell’amare il mio passo che salta
tra un dolore e l'altro
di questo mondo di sale.
E tra antichi richiami
il tempo passa
tra ludiche esposizioni di code di pavone
e orchestrali sordi
guidati da satrapi davanti a spartiti vuoti.
E allora leggo e mordo,
col gusto di assistere
al loro tramonto.