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26 giugno 2010

Mobbing



Uomo: Buongiorno… Erica.
 Si accomodi pure...
Erica: Buongiorno  ingegnere. Grazie.
U.:  Tutto bene?
E: Sì, non mi lamento.  La salute per fortuna non manca e dicono che quando c’è quella c’è tutto.
U:  Già, cosi dicono.  Bene Erica,  le dirò subito che si tratta di  un colloquio informale : diciamo valutativo. Ho qui il suo curriculum e il suo stato di servizio presso la nostra azienda… (pausa)
Devo dire che l’ho trovato molto interessante…
E: interessante…  in che senso?
U:  In generale. Vedo qui, che lei lavora con noi da qualche anno… dunque vediamo.… Cinque anni…
E:  E sette mesi.
U: Come dice?
E: Dicevo, 5 anni e sette mesi.
U… Ah sì… 5 anni e 7 mesi.  (ridacchia) E’ molto precisa. Questa è  una  qualità molto importante nel suo lavoro.
E: Sì. Direi che è indispensabile.
U:  Sì sì… vedo  infatti che il suo rendimento è buono. Anzi, direi ottimo.  Con uno stato di servizio del genere potrebbe aspirare a una migliore qualifica e ad un avanzamento  di carriera.  Penso sia interessante per lei…  no?
E: …Sì, direi che sarebbe  molto interessante.  Del resto io mi trovo bene qui e un avanzamento di carriera sarebbe una bella soddisfazione personale.
U: (leggendo un foglio) Bene, bene… qui leggo anche che lei è sposata e ha due figli.
E:  Sì. Sono ancora piccini.
U:  Anni?
E: Prego? 
U: Quanti anni hanno?
E:  Ah, mi scusi, non avevo inteso.  Il piccolo, Marco, ha 2 anni.  Giulio, ne ha appena fatti 4.
U: Certo che sono un bell’impegno, il lavoro ed i figli, insieme.
E: Sì,  è impegnativo ma è il destino delle donne che lavorano. Ma oltre all’ufficio e ai figli ci sono anche, la casa ed il marito.
U:  Già…  Se non sono indiscreto, le posso chiedere che lavoro fa suo marito?
E: E’ impiegato amministrativo anche lui.  Sarebbe impensabile vivere con un solo stipendio.
U. Sì, certo. certo,  con le spese che ci sono al giorno d’oggi,  è difficile riuscire a vivere con un solo stipendio, soprattutto…  se ci sono dei figli.
 E: Eh si, sono una spesa continua.  Un pozzo senza fondo!
U: Lei mi diceva che si trova bene qui, nella nostra Azienda e di conseguenza  conta molto sulla sicurezza che questo impiego le offre, no?
E: Sì, naturalmente. Penso comunque di averlo anche dimostrato col mio lavoro.
U: Ma sicuro, non volevo dire certo il contrario. .Eppure qui,  sulle sue note di servizio,  c’è un piccolo neo
E: Un piccolo neo? Cosa intende dire?
U: Ecco, vede, il suo capoufficio mi ha segnalato un episodio accaduto alcuni giorni addietro.
E: A quale episodio si riferisce?  Non capisco
U:  mi riferisco al fatto che per una sua ingenuità abbiamo rischiato di perdere una commessa importante con l’estero
E: Ah…
U: Lei sa di cosa sto parlando ,  vero?  Ricorda?
E:  Sì… penso di ricordare… Ma è stato un banalissimo errore al quale ho prontamente rimediato e…(interrompendola)

U:   Sì…. so bene che lei   stessa ha rimediato all’errore,  ma comprende anche lei che non possiamo rischiare in futuro che la cosa si  possa ripetere ancora…
 E: Le assicuro che è la prima volta  che mi succede una cosa del genere e come le ripeto ho subito rimediato e nessuno ne ha avuto danno! 
U:  Certo… ma questo mette una pregiudiziale sul suo curriculum e potrebbe essere un motivo per fermare le sue ambizioni di carriera o addirittura essere un motivo di licenziamento per giusta causa.
E: Li…cenzia…mento? Ma che sta dicendo? 
U: Nulla, non si preoccupi. Le facevo notare quanto siano vicini  l’inferno ed il paradiso, quanto sia sottile  il confine tra il bene ed il male.
E: Faccio difficoltà a seguirla, mi perdoni...!
U: Voglio dire che a volte nella vita  ci si trova davanti a scelte importanti e che sbagliare  queste  scelte può compromettere molte cose. Ad esempio il benessere della propria famiglia, la propria indipendenza e forse  il futuro dei propri figli. 
Viceversa la giusta scelta può dischiudere nuovi orizzonti  per il momento lontani, come ad esempio, un avanzamento di carriera ed i  conseguenti vantaggi economici con tutto ciò che ne consegue.
E: …mi vuole spiegare dove intende arrivare con questo discorso?  Cosa intende dire con  “scelta giusta o sbagliata”?  Io non ritengo che il mio  errore sia cosi grave da meritare una punizione e tanto meno un licenziamento!  Spero solo lei stia scherzando, se no non credo di aver capito quale sia il significato di tutto il suo discorso.
U:  Eppure non è così difficile, Erica… sarò più chiaro.
Facciamo l’ipotesi che lei rimanga senza lavoro. Sarebbe un disastro, non trova?
E: Sì …
U: viceversa se avesse una promozione sarebbe una bella cosa.
E: sì,… certo che sì.
U: Ebbene, nel momento in cui queste due cose dipendono da un piccolo particolare, come quella sua ingenuità sul lavoro, e dall’opinione e dalla decisione che una persona può prendere in merito all’accaduto, vede bene anche lei che le cose sono praticamente divise da un sottilissimo confine.
E: Mi devo preoccupare? Vuole dirmi che intendono licenziarmi?
U: potrebbe essere una eventualità nel caso che  quel qualcuno decidesse per il sì.
E: (piangendo)  Oh.. mio Dio!  Nooo … perché?  Io non merito questo… Ma chi è che decide ?
U: Su… non faccia così Erica. Si rilassi.. non pianga…  Ora le dirò duo cose che potranno farle capire meglio le cose e darle modo di risolverle… insieme a me.
E: Oh, si, grazie! Mi aiuti la prego…
U:  Certo che la aiuto… sono qui per questo. Tanto per cominciare le dirò che la persona che può decidere il suo avanzamento di carriera o il suo licenziamento  è principalmente lei!
E:  Io...?   come sarebbe a dire?
U: Sarebbe a dire che, come già cercavo di spiegarle prima, sarà lei che dovrà scegliere  il suo futuro prossimo.
E: Cosa devo scegliere? Ho paura di cominciare a capire…
U:  Paura?  Di cosa dovrebbe avere paura?  La spaventa il fatto di dover decidere?
E:  Per favore, si vuole spiegare...
U:  Ehi, avanti, si calmi… va tutto bene.
 E: tutto bene? Lei prima mi  parla di licenziamenti, poi di promozioni e infine mi dice che tutto dipende da me! Io mi preoccupo invece! Eccome se mi preoccupo!
U: Erica, lei deve solo usare il buon senso e scegliere la via più sicura,  più facile, più  conveniente e , perché no, più piacevole!
E: E sarebbe?


U:  Beh, mi aspetto da lei un qualcosa che ricambi la mia gentilezza nei suoi confronti…
E: quale gentilezza dovrei ricambiare?
U: Ecco: dal momento che io deciderò non solo di salvaguardare il suo posto di lavoro e di conseguenza il suo equilibrio economico  familiare, e che oltre a ciò la proporrò per una promozione , sarebbe carino da parte sua che lei diventasse più gentile … con me.
E: cosa mi sta chiedendo?  Oddio… non riesco a pensarci… mi sta chiedendo di…
U:  Io non le sto chiedendo nulla! Sia chiaro! Io le sto solo facendo notare che è libera di scegliere il suo futuro. Se poi per ringraziarmi dei favori   lei vorrà essermi  grata in un modo diciamo più intimo io non  farò altro che prenderne atto. Do ut des, dicevano gli antichi. Mi sembra una buona cosa.
E: La prego… non mi chieda questo! 
U: Io non le chiedo nulla! Non lo ha ancora capito? Lei è libera di decidere per il meglio, senza nessuna costrizione.  Le sembra che io le stia usando violenza?
E: … non so più cosa rispondere…
U: Vuole forse dirmi che io le ho chiesto qualcosa?  Quando sarebbe avvenuto?  Io le dico solo che lei può scegliere cosa fare.
E: La prego… non mi faccia questo…
U:  Io non sto facendo nulla, è lei che sta facendo tutto. Se non pensa che i suoi figli e il suo lavoro,  siano importanti , può sempre dire no,  e uscire da quella porta così come  è entrata. Nessuno la fermerà.
E: Cosa vorrebbe da me?
U:  Io nulla… solo penso che sia dovuto un ringraziamento.
 Eventualmente per parlare del sua futuro avanzamento di carriera, potrei invitarla a cena  e poi andare nella mia casa di campagna , per stare tranquilli,  definire gli accordi e sistemare i particolari delle sue future mansioni.
E: Mi ascolti, io credo che a questo punto mi resti solo se dire si o no ed in ogni caso,  ne uscirò una donna sconfitta . 

(Brano  tratto dallo spettacolo  "Le donne lo sanno" di Roberto Bani ,   in occasione della Festa della Donna del 2007) 















06 giugno 2010

"Proprio come sceglierò la mia nave quando mi accingerò ad un viaggio, o la mia casa quando intenderò prendere una residenza, così sceglierò la mia morte quando mi accingerò ad abbandonare la vita."